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Quando valutare

- Valutazione diagnostica o iniziale: al momento di intraprendere un percorso formativo o una unità di apprendimento; serve  a verificare la situazione di partenza (analisi dei prerequisiti) per meglio impostare le azioni didattiche successive.Inoltre consente di mettere a punto i percorsi individualizzati (diagnostica) utili eventualmente a indirizzare meglio lo studente (ri-orientamento).

 

- Valutazione formativa o in itinere: accompagna costantemente il processo di insegnamento/apprendimento nel suo svolgersi; serve a rilevare informazioni nel corso del processo di insegnamento/apprendimento, nel suo verificarsi, per poterlo modificare (formativa) e migliorare in corso d'opera; per questo motivo è chiamata continua.

 

- Valutazione sommativa o complessiva: si svolge al termine di un segmento formativo (unità, modulo, corso), e la chiamiamo finale; diventa riassuntiva del segmento, cioè ne sintetizza il percorso (sommativa) descrivendo il raggiungimento o meno di determinati livelli predefiniti di competenze (certificativa) e offrendo giudizi e indicazioni predittivi-previsionali di prosecuzione di percorso (prognostica).

Cosa valutare

Prendiamo in considerazione le linee guida degli Istituti Tecnici ed in particolare l'azione 1.5.1 (Insegnare per sviluppare competenze). A pagina 16, paragrafo a. si legge quanto segue:

"una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto, personalmente o collettivamente, nell’affrontare situazioni, nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri. Ciò vale sia nel caso delle competenze legate allo sviluppo della padronanza della lingua italiana, della lingua straniera, della matematica e delle scienze, sia alla progressiva padronanza delle tecnologie e tecniche di progettazione, realizzazione e controllo di qualità nel settore di produzione di beni e/o servizi caratterizzanti il proprio indirizzo, sia per quanto riguarda quelle che, nel documento sull’obbligo di istruzione, sono chiamate competenze di cittadinanza. Un ruolo centrale, come risulta dalla stessa definizione europea di competenza, è svolto dalla qualità della conoscenze e delle abilità sviluppate nei vari ambiti di studio. Esse infatti devono essere non solo acquisite a un buon livello di comprensione e di stabilità ma devono anche rimanere aperte a una loro mobilizzazione e valorizzazione nel contesto di ogni attività di studio, di lavoro o di una vita sociale.

L'azione 1.5.3 (Valutare le competenze sviluppate) pone l'accento sulle problematiche connesse con la valutazione e indica tre ambiti a cui l'insegnante deve fare riferimento:

"Per quanto riguarda, in generale, le fonti informative sulla base delle quali esprimere un giudizio di competenza, possono essere classificate secondo tre grandi ambiti specifici: quello relativo ai risultati ottenuti nello svolgimento di un compito o nella realizzazione del prodotto; quello relativo a come lo studente è giunto a conseguire tali risultati; quello relativo alla percezione che lo studente ha del suo lavoro."

Come valutare

Come valutare se lo studente sa, sa fare, sa essere e sa collaborare?

E' possibile creare degli strumenti di valutazione che favoriscano l'apprendimento, che siano trasparenti e non arbitrari e/o sanzionatori? Che mostrino indicatori chiari affinchè lo studente capisca la valutazione dell'insegnante o sia in grado di autovalutarsi?

1. Osservazione durante lo svolgimento del compito

2. Valutazione del compito o del prodotto 

3. Autovalutazione

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